Eloy de la Iglesia

Eloy Germán de la Iglesia Diéguez

Eloy Germán de la Iglesia Diéguez,[1] noto artisticamente come Eloy de la Iglesia, (Zarautz, 1º gennaio 1944Madrid, 23 marzo 2006) è stato un regista e sceneggiatore spagnolo di origine basca. La sua carriera di regista iniziò a metà degli anni '60 e durò fino al 2003. Fu membro del Partito Comunista di Spagna durante la dittatura di Franco e mantenne ampie controversie con la censura cinematografica a causa di questa circostanza e della sua nota omosessualità. Le sue opere cinematografiche, in uno stile naturalistico, diretto e tendente a mostrare realtà sociali e temi scomodi, sono una costante nella sua filmografia.[2] A causa di questa circostanza, è stato spesso collegato al lavoro di registi come Pier Paolo Pasolini, Rainer Werner Fassbinder o Pedro Almodóvar.

I suoi film più noti, come Overdose (1983), Navajeros (1980) o La estanquera de Vallecas (1987),[3] furono realizzati negli anni '80 e descrivono la marginalità e il mondo delle droghe vissute nelle città spagnole negli anni '70 e '80.[4] Tuttavia, ebbe anche grandi successi negli anni '70 con film come El techo de cristal (1971), L'appartamento del 13º piano (1972) o El diputado (1978).

Uno dei maggiori esponenti del cinema quinqui spagnolo, de la Iglesia, durante la sua carriera ha girato 22 film che trattano argomenti come l'omosessualità (L'appartamento del 13º piano, Los placeres ocultos o El diputado), ha mostrato pazzi rapporti familiari (Algo amargo en la boca o La otra alcoba), ha flirtato con la fantascienza (I vizi morbosi di una giovane infermiera) e ha persino creato melodrammi personalizzati (Cuadrilátero o Nadie oyó gritar). Ha anche fatto adattamenti letterari (Otra vuelta de tuerca, Calígula o Los novios búlgaros).[5]

  1. ^ Francisco Marinero, Eloy de la Iglesia, el director de 'El pico', su elmundo.es, 25 marzo 2006. URL consultato il 19 giugno 2017.
  2. ^ Carlos Aguilar, Dolores Devesa, Carlos Losilla ... [et al.], Visceralidad y autoría: Entrevista con Eloy de la Iglesia, in Conocer a Eloy de la Iglesia, Filmoteca Vasca, 1996, ISBN 84-88452-08-X, OCLC 491132179.
  3. ^ Eloy de la Iglesia 1, su elmundo.es. URL consultato il 22 giugno 2017.
  4. ^ Antonio Weinrichter, Muere Eloy de la Iglesia, el cineasta que retrató las malas calles | Espectáculos | Cine - Abc.es, su Diario ABC, 24 marzo 2006. URL consultato il 23 giugno 2017.
  5. ^ Alejandro Varderi, El cine de Eloy de la Iglesia: La persistencia del deseo, in ViceVersa Magazine, 14 settembre 2015. URL consultato il 26 giugno 2017.

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